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Telemedicina e geriatria

21.10.2025
Sigot

Pagine scritte per sfatare un luogo comune circa l’inapplicabilità della telemedicina sui grandi anziani

Il luogo comune di cui parlo è quello in funzione del quale gli anziani non sono confidenti con le tecnologie digitali e quindi la telemedicina applicata alla geriatria non funziona. La Telemedicina, l’utilizzo dei devices e delle tecnologie digitali, la possibilità di sfruttare il supporto della intelligenza artificiale nel migliorare i modelli di assistenza e di cura e soprattutto nel poter collegare in maniera efficace la casa con i servizi sanitari sembrano ancora lontani, se non in qualche sporadica eccezione, da colui che è il principale protagonista di questa rivoluzione e cioè “l’anziano.” Basterebbe leggere i dati e le previsioni epidemiologiche per i prossimi 30 anni per renderci conto che l’anziano ed i modelli di prevenzione, diagnosi e cura, assistenza e riabilitazione proposti dalla geriatria dovrebbero essere la priorità di tutto il sistema socio-sanitario ed una delle principali emergenze che deve trovare risposte adeguate per evitare il “collasso”dello stesso sistema. L’ospedalizzazione a domicilio, quando è possibile attraverso gli strumenti della telemedicina come la televisita, il telecontrollo, la teleassistenza e il tele consulto rappresenta attualmente la più grande opportunità per garantire un salto di qualità nell’assistenza dell’anziano fragile. Questa opportunità può essere colta solo all’interno di un processo di integrazione ospedale-territorio reale che connetta tutti i professionisti che intervengono nella cura del paziente anziano, in particolare il geriatra con le sue competenze legate al particolare metodo di valutazione e di intervento.

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