News

Suggerimenti di lettura: i sostituti cutanei bioingegnerizzati nella guarigione delle ferite

13.09.2021
Sigot

Dal Gruppo di Lavoro Specialisti in Vulnologia dell’Università di Pavia.

ALFONSO CARDILICCHIA - U.O. di Geriatria, Ospedale Civile di Baggiovara, AOU di Modena

PREMESSA: I sostituti cutanei bioingegnerizzati sono una valida alternativa alle tecniche tradizionali di rigenerazione tissutale e vengono utilizzati sempre più frequentemente in interventi di ricostruzione di ferite sia acute che croniche. In generale i sostituti dermici dovrebbero ripristinare a livello della cute lesa la funzione di barriera impedendo un’eccessiva perdita di liquidi, proteggendo dai microrganismi, riducend il dolore e soprattutto promuovendo la rigenerazione tissutale. Questi prodotti, infatti, fungono da scaffold tridimensionale temporaneo in cui le cellule possono migrare e proliferare in modo organizzato, portando alla rigenerazione dei tessuti e infine alla chiusura della ferita. Attualmente possono essere classificati in diversi modi: in base alla durata della copertura, sono classificati come permanenti, semipermanenti o temporanei; in base alla struttura anatomica, sono classificati come epidermici, dermici o dermo-epidermici (compositi); in base alla composizione del sostituto della pelle come cellulari o acellulari; in base al tipo di biomateriale utilizzato, possono essere biologici (autologhi, allogenici, xenogeni) o sintetici (biodegradabili, non biodegradabili). Abbiamo intrapreso questa revisione della letteratura per fornire una risposta aggiornata alla domanda: l’applicazione dei sostituti cutanei bioingegnerizzati favoriscono la guarigione delle ferite rispetto al trattamento tradizionale.

ARTICOLI: Gli articoli selezionati dalla letteratura recente, che ci hanno indirizzato nella risposta al quesito sono i seguenti:
1: Systematic review and meta-analysis of skin substitutes in the treatment of diabetic foot ulcers: Highlights of a Cochrane systematic review. Santema TB, Poyck PP, Ubbink DT. - Wound Repair Regen 2016 Jul;24(4):737-44. doi: 10.1111/wrr.12434. Epub 2016 Jun 3. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27062201/

2: Is allograft skin, the gold-standard for burn skin substitute? A systematic literature review and meta-analysis. Paggiaro AO, Bastianelli R, Carvalho VF, Isaac C, Gemperli R. - J Plast Reconstr Aesthet Surg . 2019 Aug;72(8):1245-1253. doi: 10.1016/j.bjps.2019.04.013. Epub 2019 May 4 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31176542/

3:Evidence for Healing Diabetic Foot Ulcers With Biologic Skin Substitutes: A Systematic Review and Meta-Analysis. Gordon AJ, Alfonso AR, Nicholson J, Chiu ES. - Ann Plast Surg . 2019 Oct;83 (4S Suppl 1):S31- S44. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31513064/

4: Dermal regenerative matrix use in burn patients: A systematic review. Hicks KE, Huynh MN, Jeschke M, Malic C. - J Plast Reconstr Aesthet Surg . 2019 Nov;72(11):1741-1751. doi: 10.1016/j.bjps.2019.07.021. Epub 2019 Aug 8. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31492583/

5: Skin cancers and dermal substitutes: Is it safe? Review of the literature and presentation of a 2- stage surgical protocol for the treatment of non-melanoma skin cancers of the head in fragile patients. Marcasciano M, Mazzocchi M, Kaciulyte J, Spissu N, Casella D, Ribuffo D, Dessy LA. - Int Wound J. 2018 Oct;15(5):756-768. doi: 10.1111/iwj.12924. Epub 2018 Jun 4. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29863792/

DATABASE usati: Pubmed; data di effettuazione della ricerca sui motori: dal 21.01.21 al 31.01.21

SINTESI dei risultati: La ricerca in merito all’argomento selezionato ha prodotto 65 articoli, di cui 3 metanalisi, 8 revisioni sistematiche e 14 RCT. I risultati più importanti, in termini di qualità degli studi e numerosità del campionamento, riguardano l’applicazione dei sostituti cutanei bioingegnerizzati nelle ulcere del piede diabetico e nelle ustioni. Per quanto riguarda il piede diabetico vi sono buone evidenze che dimostrano che i sostituti cutanei siano più efficaci rispetto alle medicazioni tradizionali nella guarigione delle ulcere entro 12 settimane, aumentandone la probabilità di ottenere la completa chiusura dell’ulcera, tuttavia, ulteriori studi devono affrontare i benefici relativi di diversi sostituti dermici, nonché le implicazioni a lungo termine di questi prodotti (salvataggio e recidiva degli arti inferiori) ed il rapporto costo-beneficio (1,3). Nel trattamento delle ustioni i sostituti dermici hanno dimostrato buoni risultati funzionali ed estetici, l’infezione è stata la complicanza più frequente, ma si ritiene che i benefici superino i rischi potenziali. Sono comunque necessari ulteriori studi standardizzati al fine di migliorare la comprensione dei risultati attesi per i pazienti e fornire ai pazienti obiettivi tangibili e realistici per il recupero (4). Questi risultati, al momento, supportano la scelta dei clinici di utilizzare i sostituti dermici in base all’esperienza clinica ed ai costi anziché su protocolli ben specifici (2). Per concludere, sebbene manchino revisioni sistematiche che ne accertino la validità, si è dimostrato promettente l’utilizzo dei sostituti dermici nelle asportazioni dei tumori della pelle e può rappresentare una valida opzione chirurgica, alternativa alla chirurgia ricostruttiva complessa, nei casi di pazienti anziani e fragili (5).