39° Congresso Nazionale SIGOT a Modena
Modena dal 21 al 23 maggio 2025 presso il BPER Forum "Guido Monzani"
Si tratta di una legge fortemente innovativa, che per la prima volta tutela e garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza, al fine di assicurare il rispetto della dignità e dell’autonomia della persona umana, il bisogno di salute, l’equità nell’accesso all’assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze.
Le strutture sanitarie che erogano cure palliative e terapia del dolore devono assicurare:
Gli aspetti più rilevanti del testo riguardano:
La legge 38/2010 prevede la realizzazione di una rete nazionale per le cure palliative e di una rete nazionale per la terapia del dolore, volte a garantire la continuità assistenziale del malato dalla struttura ospedaliera al suo domicilio e costituita dall’insieme delle strutture sanitarie, ospedaliere, territoriali e assistenziali, delle figure professionali e degli interventi diagnostici e terapeutici disponibili nelle regioni e nelle province autonome, dedicati all’erogazione delle cure palliative e al controllo del dolore in tutte le fasi della malattia.
Al fine di coordinare le azioni di cura del dolore, favorendone l’integrazione a livello territoriale, la legge prevede inoltre che il progetto "Ospedale senza dolore" assuma la denominazione di progetto "Ospedale-Territorio senza dolore”.
Sulla base di un progetto sperimentale finanziato con fondi degli Obiettivi prioritari di Piano Sanitario Nazionale per l’anno 2009, il Ministero punta a un nuovo modello organizzativo, integrato nel territorio, nel quale il livello assistenziale viene scomposto in tre nodi complementari: i Centri di riferimento di terapia del dolore (Hub), l'ambulatorio di terapia antalgica (Spoke) e il presidio ambulatoriale territoriale con competenze di terapia antalgica (gestito da un team di MMG), realizzando così le reti regionali contro il dolore acuto e cronico.
Questo modello organizzativo può essere applicato solo se si crea una rete di MMG in grado di diventare il primo riferimento per i cittadini con dolore, di garantire una prima risposta ai loro bisogni, di indirizzarli verso i Centri di riferimento o i Centri ambulatoriali in relazione alla complessità del caso. Questo modello, oltre a fornire una risposta assistenziale appropriata nei suoi tre nodi, dovrebbe avere come ricaduta un abbattimento degli accessi al Pronto Soccorso per patologie dolorose.
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