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Un aggiornamento sui "nuovi" antibiotici contro i Batteri Gram-negativi multiresistenti

05.05.2021
Sigot

Due terzi delle infezioni nelle unità di terapia intensiva (UTI) sono causate da batteri Gram-negativi e la resistenza di questi batteri a determinati antibiotici rappresenta un problema significativo ed sempre più attuale. Spesso anche noi, come geriatri, ci troviamo a dover fronteggiare infezioni causate da tali batteri. Diversi microrganismi Gram-negativi multiresistenti come Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa e Enterobacterales, carbapenemi resistenti, sono debitamente inclusi nel recente elenco dell'OMS dei patogeni ad alta priorità. Negli ultimi cinque anni, ci sono stati diversi nuovi antibiotici con predominante attività contro i batteri Gram-negativi approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense e dall'Agenzia medica europea (EMA), ovvero plazomicina, eravaciclina, cefiderocol; e antibiotici che combinano beta-lattamici con inibitori della beta-lattamasi, cioè ceftazidima/avibactam, ceftolozano/tazobactam, meropenem/vaborbactam e imipenemcilastatina/relebactam. Accanto a questi nuovi antibiotici, la temocillina, un antibiotico beta-lattamico efficace contro i batteri Gram-negativi che è approvato solo in Belgio e nel Regno Unito. Questa revisione narrativa mira ad analizzare lo spettro (specialmente contro ESBL e CPE microrganismi), potenziali effetti collaterali e studi clinici su questi antibiotici, con particolare attenzione alle infezioni in pazienti critici con infezioni complicate del tratto urinario (cUTI), infezioni intra-addominali (cIAI) o polmonite acquisita in ospedale/polmonite associata a ventilatore (HAP / VAP).

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