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La terapia “bright light” è risultata efficace anche a intensità minore sulla depressione nei pazienti con M. di Parkinson

04.04.2019
Sigot

Uno studio olandese, condotto in doppio cieco, ha testato l’efficacia della bright light nella terapia della depressione maggiore legata al Parkinson. I punteggi ottenuti, misurati sull’Hamilton Depression Rating Scale, sono diminuiti anche tra coloro che sono stati esposti a una sorgente di luce meno intensa. Il team di ricerca ha fatto due scoperte molto interessanti – aggiunge Claire Henchcliffe, professore associato di neuroscienze presso il Weill Cornell Medical College di New York City – È stata osservata una decisa riduzione della depressione a prescindere dall’utilizzo di una luce intensa o soffusa. Quindi, sebbene i ricercatori non abbiamo potuto provare che la terapia con bright light sia il trattamento giusto, qualcosa nello studio ha aiutato i pazienti. Una possibilità, anche se altamente speculativa, è che oltre a un possibile effetto placebo, un ruolo potrebbe essere stato rivestito dall’imposizione di un ciclo regolare sonno-veglia per seguire la terapia della luce. La seconda scoperta è aver registrato un miglioramento del sonno sia nel gruppo trattato con bright light, sia in quello con luce meno intensa e i pazienti hanno segnalato che la loro qualità del sonno soggettiva era migliorata con il trattamento con luce intensa con entrambi i trattamenti.

FONTE: https://n.neurology.org/content/92/11/e1145